Ma... ovvero come le aspettative condizionano un'opera.
Dopo due viaggi fisici ,dell'anima accompagnati da Nicholson e Giamatti un pit stop targato Clooney.
Ingredienti
simili e regia/sceneggiatura autoriale con imprinting original ma
risultato sotto le attese del tempo trascorso tra le opere citate.
Un'opera
studiata e cerebrale che coinvolge in parte, non entra sottopelle e
soprattutto non si imprime nell'immaginario dello spettatore.
Aspettative... chiaramente
invece per chi si troverà per la prima volta davanti a un film di Payne facilmente il quadro o piuttosto la prospettiva si ribalterà
scoprendo un taglio originale, semplicemente diverso.
Aspettando di
poterlo rivalutare mi vado a rispolverare la perfetta solitudine di
Giamatti in "Sideways" o la struggente poetica di Nicholson in "About
Schmidt", personaggi perfetti nel loro incedere verso l'abisso del
proprio IO.
«Due giovani pesci nuotano insieme. Incontrano un
pesce più vecchio che nuota in direzione opposta. "Buongiorno ragazzi,
com'è oggi l'acqua?", fa il vecchio. I due continuano a nuotare per un
po', perplessi. Poi uno dei due dice: "E che diavolo è l'acqua?"».
David Foster Wallace
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