martedì 15 gennaio 2013

PARADISO AMARO

Ma... ovvero come le aspettative condizionano un'opera.
Dopo due viaggi fisici ,dell'anima accompagnati da  Nicholson e Giamatti un pit stop targato Clooney.
Ingredienti simili e regia/sceneggiatura autoriale con imprinting original ma risultato sotto le attese del tempo trascorso tra le opere citate.
Un'opera studiata e cerebrale che coinvolge in parte, non entra sottopelle e soprattutto non si imprime nell'immaginario dello spettatore.
Aspettative... chiaramente invece per chi si troverà per la prima volta davanti a un film di Payne  facilmente il quadro o piuttosto la prospettiva si ribalterà scoprendo un taglio originale, semplicemente diverso.
Aspettando di poterlo rivalutare mi vado a rispolverare la perfetta solitudine di Giamatti in "Sideways" o la struggente poetica di Nicholson in "About Schmidt", personaggi perfetti nel loro incedere verso l'abisso del proprio IO.

«Due giovani pesci nuotano insieme. Incontrano un pesce più vecchio che nuota in direzione opposta. "Buongiorno ragazzi, com'è oggi l'acqua?", fa il vecchio. I due continuano a nuotare per un po', perplessi. Poi uno dei due dice: "E che diavolo è l'acqua?"».

David Foster Wallace

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