giovedì 7 novembre 2013

SOLE A CATINELLE

Checco Zalone e Piero Valsecchi si candidano a diventare i nuovi De Laurentis e Christian De Sica del cinema comico italiano, avviandosi a macinare un nuovo record al botteghino nostrano. Onore a chi dopo aver creato una maschera commediante riesce ad incanalare la voglia di ridere di milioni di persone che vogliono rifugiarsi nel leggero per non vivere il presente di crisi di ogni tipo. Un duopolio che funziona, che ha affinato le armi dal felice esordio di "Cado dalle nubi" e dal seguente "Che bella giornata". La nuova fatica del mattatore di Zelig delle scorse stagioni non delude il suo popolo, avendo il buongusto di presentare una storiella diversa dalle precedenti, condita dall'ironia solita del cabarettista pugliese. Cinema d'intrattenimento che si colloca ben al di sopra dei vari cinepanettoni natalizi, peraltro in imbarazzante involuzione con la manfrina stile fiction primaserata del politically correct. Certo è che imbarazza vedere polverizzare ogni record possibile di incasso da pellicole così tanto leggere, mentre il Cinema attuale fatica a rimanere a galla tra crisi di settore, di idee, di rinnovamento. Si vive questo paradosso dove Zalone salva la nostra cinematografia sfittica, diventando paladino soprattutto degli esercenti, mentre il resto delle produzioni nazionali ed internazionali, tolti i colossi d'animazione americana, annaspa in un oceano di indifferenza. Personalmente Zalone non mi smuove, anche se alcune battute, o meglio, sketch sono obiettivamente esilaranti, ma trovo così triste questa transumanza di gente verso il buio della sala per un prodotto così poco cinematografico. In un mercato sano sarebbe bello vedere il trionfo odierno intervallato da buoni incassi di film quale gli ultimi di Virzì o Papaleo, mentre ci toccano i vari Brizzi e Bruno, per non citare Moccia. Che la cultura in Italia sia in declino da decenni ne siamo tutti consapevoli, che la tv e la politica ne siano i primi colpevoli anche, ma pure noi con le nostre scelte possiamo fermare o meno un ecatombe continua. Quindi niente di male a farsi due risate con Checco in sala con amici o familiari, ma ricordiamoci di alimentare le nostre zucche manipolate con stimoli freschi e perchè noi un pò più impegnativi. Concludo pensando che personalmente non andrei mai a vedere un film del genere al cinema...sono una pecora nera? A voi l'ardua sentenza. Guardate tranquillamente Zalone, non vi giudico, ma tornati a casa rispolverate Monicelli o se preferite Risi, tanto per non dimenticarci di quanto eravamo avanti; poi guardate le commedie di oggi e per cortesia riflettete. Sti cazzi!!