venerdì 27 gennaio 2017

SPLIT

                                                   

Sesto senso. The village. Unbreakable. Ora Split. In mezzo film dimenticabili nel migliore dei casi o semplicemente brutti. Ma sempre la possibilità e la strafottenza genuina di raccontare storie originali, interessanti, disturbanti. Questo regista capace di strabiliare e manipolare hollywood rimanendo sè stesso ogni volta si chiama M.Night Shymalan. Un autore capace di rimodellare il cinema di genere con una dimistichezza qualitativa fuori dal comune; un affabulatore che sceneggia le sue storie compiendo uno sposalizio spesso riuscito con la tecnica di ripresa cinematografica.
Attraverso un incipit potente siamo in un attimo trasportati dentro la mente del complesso protagonista; un disturbato James McAvoy accetta la sfida onerosa per un attore che deve scindersi in più parti:" Io sono una moltitudine"Pessoa docet. Scopo raggiunto senza lode ma con efficacia e puntigliosità, performance che aiuta la pellicola a rimanere in equilibrio senza eccedere in sbavature pericolose e derivanti. Abituati ormai  ad impressionarci quasi mai, qui seguiamo il filo conduttore senza cali di tono, irretiti dalla formidabile ragnatela tessuta dalle diverse situazioni che si mescolano, contaminando il thriller con venature horror e fantastiche. Marchio di fabbrica del regista che impressiona qui per diligenza e costruzione del pathos. Al protagonista risponde la vittima sacrificale di turno, una carismatica Anya Taylor Joy che aveva già nel'anno passato prestato il suo viso enigmatico a quel piccolo immenso capolavoro horror di "The witch". Probabilmente Split non è e non diverrà una pietra miliare del thriller ma conferma un autore ritrovato e ridona linfa ad un genere negli ultimi anni abusato e raramente trattato in modo stimolante come invece accade qui.
Sicuramente consigliabile la visione non doppiata per le performance attoriali ma in mancanza di possibilità questa è una pellicola da godere nel buio della sala per la capacità del regista di creare l'atmosfera attraverso immagini, suoni e musica avvolgenti. Usciti dal cinema la sensazione di consigliare, parlare o semplicemente di approfondire l'argomento è forte. Obbiettivo raggiunto per il cineasta Shymalan che non demorde e rilancia la sfida cercando una nuova strada ancor più ardua se possibile. Nel buio di una hollywood capace solo esclusivamente di sequel, prequel o re
boot il nostro rimane una falena di luce drogata. Avercene e soprattutto difenderli e premiarli anche quando scivolano, cadono; per goderne la risalita. "The village" per chi scrive è il diamante, "Unbreakable" il gioiello. "Split" è il ciondolo comprato al mercato ma regalatoci da una persona di cuore: un ricordo, un affetto che impreziosisce il manufatto.
50 sfumature di pirite.