mercoledì 9 settembre 2020

DUNE

“Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Lascerò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Solo io ci sarò.”

  Si può parlare di un'opera cinematografica partendo dal solo trailer?
 Domanda sibillina e poco importante quando la materia di partenza è così pregnante e delicata al momento stesso.

Per gli appassionanti del genere e i cosidetti nerd il mondo di Dune non è un luogo ma un mito; al pari degli spazi remoti ma famigliari di Star Wars piuttosto che gli universi sconosciuti ed ammalianti di Star Trek.

Dove fatica la mente arriva il cuore.

Raramente le due cose coincidono regalando empatia e godimento.

Il libro aprì le porte per ad un trip indimenticabile tanto da dare fama e successo al suo autore per le decadi seguenti, generando capitoli successivi interessanti ma privi del fervore iniziale.

Quando De Laurentis, detentore dei diritti per la trasposizione cinematografica negli anni '80, chiamò Lynch alla guida dell' astronave tutti  i cinefili si unirono ad un'attesa spasmodica che generò una mediocre delusione. Non fu una caporetto ma le incomprensioni tra i due caratteri partorirono un'opera ben inferiore alle attese. Dopo che si accarezzò qualche anno prima la follia di dare in mano lo sviluppo del progetto allo sciamano Jodorowsky con la sua pletora di nomi illustri tra cui Orson Welles nei panni del duca Arkonnen e un certo Salvador
Dalì...

Eccoci al presente con l'imminente rifacimento per mano di quell'altro folle canadese che ha osato mettere mano nientemeno che al sequel di Blade Runner.

Probabilmente faticherà al botteghino, quasi sicuramente non rinverdirà la fortuna del romanzo. Ma abbraccerà i fan di primo pelo e di lungo corso con un lavoro certosino, con pochi o minimi tradimenti e con rigore stilistico a cui il regista ci ha abituato da tempo.

Sarà una sorpresa o meno e ci darà la possibilità di osannare questa ennesima esperienza o criticarla ferocemente ma in questo momento così sterile per il cinema di genere mondiale è sicuramente il film da attendere con passione e fervore. Lunga vita a Villeneuve, ai Fremen, agli Atreides, a Dune e a ciò che ha rappresentato e rappresenta.

Le opere importanti resistono nel Tempo e si trasfigurano in nuovi mezzi ed immagini secondo la moda del momento non perdendo la carica eversiva della narrazione.

La Gilda è intorno a noi ma chi possiede la conoscenza può ambire a sovvertire le regole e creare un futuro più prospero e roseo per questa umanità sempre meno umana.

Herbert come Tolkien e Dick hanno tracciato decadi fa un solco con le loro opere monumentali. Non ci resta che rendergli onore rileggendole, condividendole e cercando la luce in mondi così differentemente oscuri.