venerdì 1 settembre 2017

DUNKIRK

Capolavoro. Impressionante. Il film più bello degli ultimi anni.
Questi alcuni dei tanti commenti della critica  estera, visto che qui in Italia siamo tra gli ultimi a beneficiare dell' ultima fatica di Nolan. Qalcheduno, non molti in verità, attendono una mia opinione a riguardo che faticosamente vado innanzi a srotolare.
Ma la premessa deve essere netta e granitica: DUNKIRK deve necessariamente, assolutamente essere visto nella sua sede naturale, lo schermo cinematografico. Deve essere visto se possibile secondo le indicazioni del regista; per cui se siete a zonzo non fatevi scrupolo di chiedere al cinema ove prioettato delucidazioni sul formato scelto. Per questo importante cavillo tecnico vi rimando a controllare sul web cosa comporta la giusta visione dell'opera dato che nel nostro Belpaese non vi è una, dico una, sala attrezzata a riprodurlo in pellicola 70mm flat Imax come il regista inglese lo ha concepito. Ma lo stesso Nolan ha rilasciato disposizione agli esercenti per conformare grazie ad un intervento tecnico la proiezione per non perdere il formato originale. E' questa una premessa fondamentale per condividere una lotta di cultura che spesso come in altri ambiti porta la globalizzazione a screditare le forme d'arte in generale.
Andate a vedere il film, fatevene un'opinione personale e parlatene.
Nolan come gli appassionati di cinema ben sanno è uno straordinario artista capace di giocare con il tempo e lo spazio regalando squarci di grande cinema in opere geometriche dettagliate e compiute. Personalmente ho applaudito alla poliedrica follia di MEMENTO, alla geniale acrobazia di INCEPTION, rimanendo affascinato forse dal sottovalutato THE PRESTIGE, ad ora il mio preferito. In mezzo la notevole trilogia sul cavaliere oscuro.
Poi la grande delusione di INTERSTELLAR. Ora una pellicola che cambia nuovamente genere per riproporre con forza gli stilemi dell'artista in modo chiaramente più adeguati al tema. Finita la proiezione non si può essere frastornati, annichiliti, annebbiati dalla maestria tecnica sia di montaggio che di ripresa che dal ritmo che dal primo istante scaraventa lo spettatore inerme sul luogo della battaglia. Una ricostruzione maniacale nei dettagli resa ancora più vivida, "classica" dai colori saturi derivanti dalle riprese effettuate in pellicola.
Una gioia per gli occhi. E per le orecchie che grazie ad un lavoro eccezionale in presa diretta scandiscono esplosioni, munizioni, silenzio in alternata e sapiente armonia. Certo che il doppiaggio in parte attenuerà questa forza e non solo perchè al di là degli attori in gioco le voci italiane per quanto considerate le migliori al mondo risultano sempre falsare il pathos dei personaggi con timbri monotono. Ricordiamoci che questo lavoro gigantesco è stato fatto con telecamere in pellicola Imax ingombranti, quindi poco maneggevoli. Sarà sicuramente un film nel film stesso visionare i making off della lavorazione quando l'edizione casalinga sarà in commercio. Opera intensa, titanica e folle in un cinema digitale come quello odierno che rende Nolan un solitario maestro di un fare cinema che non ha più luogo. Non un film totale perchè risente del carisma del suo fautore, del suo modus operandi, dalla sua difficoltà a livello narrativo di sposare felicemente la tecnica al cuore, all'emozione. Ritengo a ragione che il suo cinema sia un meccanismo ad orologeria dove tutto ha un suo posto misurato tranne gli attori, i personaggi, gli uomini. Per quanto si sforzino di fronte allo Spazio o alla Guerra logicamente di sopravvivere oltre ad essere sacrificabili risultano bidimensionali, senza particolari sfumature. In questo Spielberg rimane inarrivabile per la sua capacità di fare cinema che conquisti le masse, tecnicamente ineccepibile ed emotivamente coinvolgente; a tratti forse eccessivamente nella sua generosità. Come in Interstellar gli attori sembravano imbolsiti, estranei , qui sembrano intercambiabili; con un quesito risibile ma interessante sul membro dei One Direction... Per quale dinamiche era necessario in questo film? Imposizione della produzione? Nolan stesso? Non che sfiguri sia beninteso ma pura curiosità.
Poco apprezzato anche lo sfasamento temporale, superfluo e narrativamente poco efficace.
Non perdo tempo sulle singole scene ma basandosi su fatti realmente avvenuti la scelta della pellicola limita le comparse per questioni economiche ed il risultato a tratti è risibile. Su tutte l'arrivo dei rinforzi civili.
Lo rivedrò per godere appieno i punti di forza di una pellicola fuori dal tempo. Lo consiglio a tutti perchè sono questi i film a prescindere che dovrebbero affollare le sale piuttosto che i vari Zalone e c.
E tolto lo spettacolo mozzafiato e l'ardore e la capacità del regista il dibbatito è aperto. Nel frattempo mi riguarderò con piacere IL GRANDE UNO ROSSO di Fuller per l'approccio rude e disincantato, SALVATE IL SOLDATO RYAN per la capacità di stordire ed emozionare e LA SOTTILE LINEA ROSSA per la trasparente e complessa filosofia umanista della guerra.
Nolan ti apprezzo, ti stimo ma non riesco ad adorarti. Non vi è empatia tra noi.
Ma ti difendo in ogni caso perdonando la tua fottuta presunzione.

P.S. Qui sopra linko la magnifica lirica dei Metallica. Ai più dirà poco o nulla; a       molti infastidirà il ritmo e la pesante percussione. Ma in sè è un piccolo      capolavoro del concetto di guerra.