domenica 28 maggio 2023

THE GOONIES

 1985.

Gli anni dell'inizio della mia formazione cinematografica, in primis grazie alle vhs.
Questa sera, come spesso accade nell'ultimo periodo, al canto delle sirene delle varie piattaforme cedo volentieri all'amarcord nostalgico della mia adolescenza.
Ma tranne pochi casi, in cui il  mio sguardo si trova disorientato, o stravolto dall'esperienza visiva pregressa o ancor peggio regressa, ritrovo sempre il calore di ciò che mi ha permesso d'innamorarmi di questa magnifica passione.
Potrei citare ALIEN, BLADE RUNNER, INDIANA JONES, RITORNO AL FUTURO, GREMLINS tanto per far comprendere le basi di ciò che si è trasformato negli anni in approcci sempre più stratificati ed impegnativi con cinematografie altre, oltre.
Ma la mia riflessione odierna non verte sul film in sè, cult quasi istantaneo, ma sulla libertà creativa di quegli anni, che ha plasmato i cinquantenni di oggi promettendo un futuro che si è rivelato un passato senza futuro.
Queste pellicole, niente digitale ovviamente, rispondevano ad un mercato totalmente diverso da quello di oggi senza la perversione degli algoritmi imperanti ed il tramonto delle sale cinematografiche. Era indubbio che allora la produzione avesse tempi dilatati, i registi una libertà più flessibile e la società un ottimismo poi rivelatosi eccedente.
Ma questi fattori hanno creato i pressuposti per una cinematografia sognante americana senza paragoni nella decade precedente e con pochi seguiti in quella successiva. Oggi sembra veramente fantascienza. E si guarda alla maggioranza di quei registi non più come a mestieranti ma come autori.
I GOONIES sono un esempio perfetto di equilibrio di quel felice periodo partendo da una storia lineare, avventurosa con inserti fantasy, illuminata da una troupe di giovani attori credibili e carismatici. Il tutto baciato da un ritmo travolgente, un minutaggio esemplare ed un happy ending ottimista.
Un trionfo di speranza e di buonumore che oggi ci sogniamo.
Oggi che il cinema in sala fatica, oggi che i film durano mediamente più di due ore, con avvertibili buchi di sceneggiatura o lungaggini rutilanti.
Con il paradosso che si sfornano continuamente remake aggiornati ma sempre deludenti ed appiattiti rispetto gli originali con un saccheggio sistematico dell'immaginifico degli anni '80; "Stranger thing" è l'emblema di ciò che voglio esprimere.
Quando riesce bene è godibile ma mai come il prototipo ma quando va male il political correct prende il sopravvento soffocandone l'essenza.
Tralasciando la regia, che se non è invisibile, quindi funzionale, diventa tronfia o slegata dalla sceneggiatura, sempre o quasi povera di spunti, quindi banale.
Lo spirito di queste opere viene sistematicamente tradito, violentando la semplicità di un racconto che veniva colto dal grande pubblico senza un approccio snob, con la bravura di creare mondi accessibili a tutti, senza rinunciare alla stratificazione delle tematiche coivolte.
Una libertà creativa che oggi è calpestata sistematicamente dall'industria dell'intrattenimento sempre più attenta a far quadrare i bilanci e a trasformare i contenuti rendendoli facilmente riconoscibili e masticabili in una sorta di fast food visivo globale.
Sono veramente grato di essermi formato nei decenni che vanno dagli 80 ai 2000 perchè mi rendo conto ora della grande fortuna di aver assimilato cinema, musica e letture che hanno segnato il mio gusto dandomi la possibilità di scoprire man mano le decadi precedenti con rinnovato spirito e nuovo sguardo.
Ma ciò che vedo e ho visto negli ultimi anni mi sta allontanando dai  miei interessi;
salvo poi ritrvarmi con i miei amori giovanili o seguenti per sognare ancora una volta sul grande o piccolo schermo.
Qualcuno penserà sia crisi di mezza età ma personalmente sono convinto sia crisi di questa società sempre più ancorata ad una concretezza sterile, mentre le radio suonano canzonette banali, le tv raccontano zuffe da quartiere, amori di secondamano, gli schermi vomitano fiction spacciate per opere meritatorie.
La realtà è che si stava meglio quando si stava peggio.
Sloth vale tutto o quasi Pandora?
Vi lascio con questa titanica domanda...

 

1 commento:

  1. Grande Lolli, eh sì, gli 80 sono stati anni grandiosi per il cinema.
    Adesso mi vado a rivedere i Goonies....alla faccia dei polpettoni sui super eroi odierni.

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